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Montagna Di Miseno , Bacoli

Capo Miseno is part of a group of Miseno craters, made up of yellow and gray tuff and white pozzolana.

The craters of Miseno were formed with underwater eruptions which then emerged on the surface.

Over the years, atmospheric events transformed these mountains

to date that of Capo Miseno has been reduced compared to its original size, it is currently 164 m high.

Due to its particular mound shape, the legend was born associating Cape Miseno with a prehistoric tomb

, mentioned by Virgil in the Aeneid, which gave its name to the mountain.

Legend has it that Aeneas’ herald, after having challenged Triton, was drowned by the god of the sea in those waters.

The body, on the banks of the mountain, was found by Aeneas who buried his companion under a large mound,

the shape it will take and visible today at Cape Miseno.

Thanks to the good position and the natural port created in the inlets of this mountain, Greek colonists ,

the Amiseni, settled there and for this settlement ancient scholars indicated this place with the name of the population present in the place.

In Roman times there were many patricians who decided to stay on this mountain overlooking the sea

,

building sumptuous villas, currently there are still testimonies with old ruins. While around 27 BC.

Emperor Augustus established Classis Misenensis with his fleet for many years to control the Mediterranean. During the eruption of Vesuvius, the leader of the Roman fleet was Pliny the Elder.

Capo Miseno was a defense and protection area during the Second World War ,

at the top of which the soldiers were settled in casemates and fortifications.

Today the mountain is home to a lighthouse, important for guiding ships crossing the sea at night.

The location of the lighthouse is on the ancient caldera of the volcano which has a semicircular shape,

from which a natural amphitheater can be recognized.

Going up the mountain at the base there are thick woods with a variety of plants ,

while on the slopes we find a great variety of crops, especially vineyards.

The area, in addition to being a place for trekking enthusiasts and walking along the climbs of the mountain ,

is also characterized by beaches with crystal clear water that can be reached by small boats from the Gulf of Pozzuoli.

Capo Miseno fa parte di un gruppo di crateri di Miseno, costituito da tufo giallo e grigio  e la pozzolana bianca. 

I crateri di Miseno si formarono con le eruzioni sottomarine che poi emersero in superficie.

Nel corso degli anni gli eventi atmosferici trasformarono questi monti ,

ad oggi quello di capo Miseno è stato ridotto rispetto alla sua grandezza originaria, attualmente è alto 164 m.

Per la sua particolare forma a tumulo nacque la leggenda associando Capo Miseno ad una tomba preistorica,

citata da  Virgilio nell’Eneide ,la quale diede il nome al Monte.

Leggenda vuole che l’araldo di Enea ,dopo aver sfidato Tritone , fu annegato dal dio del mare in quelle acque .

Il corpo, sulle sponde del monte ,fu trovato da Enea che seppellì il compagno sotto un grande tumulo ,

la forma che prenderà e visibile oggi di Capo Miseno.

Grazie alla buona posizione e il porto naturale creatosi nelle insenature di questo monte ,si insediarono coloni greci ,

Gli Amiseni, e per questo insediamento gli studiosi antichi indicavano questo luogo con il nome della popolazione presente sul posto. 

In epoca romana molti furono i patrizi che decisero di soggiornare in questo monte con affaccio sul mare, costruendo sontuose ville ,

attualmente ci sono ancora testimonianze con vecchi ruderi.

Mentre intorno al 27 a.c. l’imperatore Augusto insediò per molti anni con la propria flotta Classis Misenensis , per il controllo sul mediterraneo. 

Durante l’eruzione del Vesuvio capo della flotta romana fu Plinio il Vecchio.

Capo Miseno fu zona di difesa e protezione durante la seconda guerra mondiale , in cima erano insediati i militari in casematte e fortificazioni. 

Oggi il monte è sede di un faro, importante per guidare le navi che attraversano il mare di notte.

La posizione del faro è sull’antica caldera del vulcano che ha una forma semicircolare, dalla quale si può riconoscere un anfiteatro naturale.

Risalendo il monte alla base ci sono folti boschi con una varietà di piante, 

mentre sulle pendici troviamo una grande varietà di coltivazioni soprattutto di vigneti.

La zona oltre ad essere luogo per appassionati di trekking e passeggiate lungo le salite del monte ,

è caratterizzata anche da spiagge con acqua cristallina raggiungibili con piccole imbarcazioni dal golfo di Pozzuoli. 

Didascalia/Testo

Anna Saggiomo

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