Corso Vittorio Emanuele , Naples
Corso Vittorio Emanuele
Una delle strade più lunghe, importanti e panoramiche di Napoli, oggi si snoda lungo quasi 5 km .
Fu realizzata per volere di Ferdinando II di Borbone nella seconda metà dell’800, commissionato il progetto a 5 architetti e urbanisti del tempo : Errico Alvino,Francesco Saponieri,Luigi Cangiano, Antonio Francesconi e Francesco Gavaudan.
Il progetto ambizioso del re di fu quello di creare una strada che collegasse la parte bassa con quella alta della città, in particolare il quartiere nascente del Vomero.
Il progetto iniziale prevedeva la strada divisa in tre tronconi : il primo, si diramava da da Piedigrotta a suor Orsola Benincasa ,il secondo fino all’Infrascata, il nome di quest’ultima strada fu modificato nel 1869 in Salvator Rosa.
Infine, l’ultimo troncone doveva arrivare a Capodimonte, ma non fu mai realizzato.
I lavori vennero fatti in fretta e furia e già il 6 aprile del 1853 la strada fu tracciata e nel maggio dello stesso anno fu inaugurata dalla famiglia reale con il nome di Corso Maria Teresa ,in onore della regina. Il primo troncone fu completato nel 1860.
Una volta inaugurato il corso, Ferdinando II emanò i recritti, un decreto che vietava la creazione di nuovi edifici per conservare il panorama unico, di giorno e di notte, dell’affaccio su Golfo di Napoli.
Infatti i palazzi furono costruiti sul lato del monte, oggi, percorrendo questa strada di possono ammirare tanti palazzistorici tra cui Palazzo Calabritto,Palazzo del Banco di Napoli e palazzo della Borsa.
Solo dopo l’unità di Italia il corso cambiò nome e divenne Corso Vittorio Emanuele, in onore del primo re d’Italia.
Il lavori continuarono negli anni e nel 1873 fu completato il secondo troncone che terminava all’attuale piazza Mazzini (già Salvator Rosa ) dove fu posta la statua del giurista e storico Paolo Emilio Embriani, creata da Tito Angelini nel 1877. Per molti anni però napoletani associarono la statua a Mazzini.
Nel corso degli anni la strada ha subito dei cambiamenti, ultimo nel XX quando il tratto da piazza Mazzini a via Toledo è diventato un percorso di passeggio e di shopping per la sua trasformazione in strada pedonale.
(En)
Corso Vittorio Emanuele
One of the longest, most important and panoramic roads in Naples, today it winds along almost 5 km.
It was built at the behest of Ferdinand II of Bourbon in the second half of the 19th century, with the project commissioned to 5 architects and urban planners of the time: Errico Alvino, Francesco Saponieri, Luigi Cangiano, Antonio Francesconi and Francesco Gavaudan.
The king’s ambitious project was to create a road that connected the lower part of the city with the upper part, in particular the nascent district of Vomero.
The initial project envisaged the road divided into three sections: the first branched off from Piedigrotta to Suor Orsola Benincasa, the second up to “Infrascata”, the name of this last road was changed in 1869 to Salvator Rosa. Finally, the last section was supposed to reach Capodimonte, but it was never built.
The works were done in a hurry and already on 6 April 1853 the road was laid out and in May of the same year it was inaugurated by the royal family with the name of Corso Maria Teresa, in honor of the queen.
The first section was completed in 1860. Once the course was inaugurated, Ferdinand II issued the recritti, a decree that prohibited the creation of new buildings to preserve the unique panorama, day and night, overlooking the Gulf of Naples.
In fact the buildings were built on the side of the mountain, today, along this road you can admire many historic buildings including Palazzo Calabritto, Palazzo del Banco di Napoli and Palazzo della Borsa.
Only after the unification of Italy did the street change its name and become Corso Vittorio Emanuele, in honor of the first king of Italy. The works continued over the years and in 1873 the second section was completed which ended at the current Piazza Mazzini (formerly Salvator Rosa) where the statue of the jurist and historian Paolo Emilio Embriani was placed, created by Tito Angelini in 1877.
For many years however Neapolitans they associated the statue with Mazzini.
Over the years the street has undergone changes, most recently in the 20th century when the stretch from Piazza Mazzini to Via Toledo became a walking and shopping route due to its transformation into a pedestrian street.
Didascalia/Testo
Anna Saggiomo